Di Michele Prezioso
La stagione fredda, sebbene non amata da molti, in mare, porta tantissime novità: tra tutte, la presenza costante dei cefalopodi ed in particolare dei calamari che sono la nostra passione.
Pescarli è qualcosa che va oltre l’atto del prelievo, è un confronto con una preda dal comportamento bizzarro ed elusivo; un folletto che a volte si concede rendendo tutto semplice ed a volte ci fa impazzire.
Ma, quando sul filo si avverte la trazione pulsante delle sifonate potenti, la magia si avvera …
La traina
Tra tutte le tecniche di pesca possibili, la traina è quella che maggiormente può darci soddisfazione nella stagione fredda.
La possibilità di sondare molto territorio e effettuare più passate sui posti buoni assicura una maggiore opportunità di catture.
Ma non è che basta andarsene a zonzo per il mare per catturare calamari. Non è difficile né bisogna avere una esperienza ultra decennale, ma è indispensabile sapere quel che c’è da fare, dove farlo e, soprattutto, come.
Dove
Saranno le zone a fondale misto le protagoniste della nostra pesca. Sceglieremo infatti le batimetriche del sottoscosta che andranno dai 3 ai 20 e più metri, caratterizzate dalla presenza di scoglio, sabbia e posidonia.
L’area di pesca sarà, comunque, un punto dove sarà presente abitualmente corrente e pesce foraggio. Infatti, il calamaro è un forte predatore e si spinge fino a terra per cacciare le sue prede costituite dai piccoli pesci
Prima di tutto

Anche delle canne da spinning telescopiche possono fare al nostro caso
Avere una attrezzatura all’altezza della situazione è indispensabile, ma ciò non vuol dire necessariamente acquistare canne specifiche e per giunta costose.
Saranno sufficienti, per questa disciplina, delle canne da traina costiera leggere, tra le 4 e le 6 lbs lunghe sui 2 metri , o delle canne da spinning, con casting di 40/80 gr, equipaggiate di piccoli mulinelli rotanti, imbobinati con del multi da 0,19, al quale connetteremo, con una piccola girella, un pre-terminale dello 0,30 lungo circa 4 metri.
La terminalistica
Una volta armate le canne, completeremo la preparazione connettendo al nylon una ulteriore girella del 14 alla quale annoderemo il terminale vero e proprio in fluor carbon dello 0,26 al quale applicheremo un piccolo moschettone da spinning.
Lo svolazzo sarà lungo circa 3 metri. Per garantirci un sufficiente affondamento potremo realizzare più soluzioni. La prima è quella di applicare un piccolo piombo guardiano sulla prima girella, o un piombo a sgancio rapido o, addirittura, un piombo a oliva scorrevole montato in linea.

Il recupero è un momento delicato, ma anche pericoloso …. una bella sifonata d’acqua non ce la toglie nessuno, ma anche uno schizzo di nero può essere in agguato!
Quest’ultima soluzione ci assicura di non perdere mai la zavorra, ma ci obbliga ad un recupero a mano dell’ultimo tratto di lenza, mentre le altre due ci consentono di recuperare con la canna fino sotto bordo e variare il piombo .
Poiché useremo almeno due canne, ci avvarremo di due zavorre di diverso peso; schematicamente ci orienteremo dai 50 gr su una e i 100 e più sull’altra per far lavorare gli artificiali a profondità diverse.
Ciò non toglie che le grammature possano essere variate per aumentare gli affondamenti.
Gli artificiali
Gli artificiali per la traina sono commercializzati da diverse aziende: tra i più usati ci sono i Rapala Squid da 9 e 11 cm, i Princess Yamashita da 10 cm, i minnow 148 Seika e gli Yo-Zuri .
Non è detto che altri modelli e marchi non abbiano anch’essi ottime capacità catturanti, ma, per esperienza, i marchi citati sono una vera e propria garanzia.
Le colorazioni sono tutte da provare ed il riscontro varia da zona in zona e di situazione in situazione.
Certamente nella nostra bag non potranno mancare le colorazioni naturali, viola, blu, nero, giallo fluo, rosa fluo e arancio.

I calamari sono animali dalle abitudini molto complesse e la scelta dell’artificiale è importantissima: solo alternando colori e misure si arriva a determinare il più catturante, ma ben presto potrebbe cambiare il loro gradimento e allora si ricomincia …
Andiamo a pesca
Se possibile, l’assetto consigliato è con 3 canne, una per murata ed una a galla, in posizione centrale, con soli 10 gr di piombo posizionati a 5 metri dall’artificiale mollato in scia a 12-15 m dalla poppa.
Per la canne laterali molleremo in acqua circa 20 metri dal piombo per quella più leggera e 28 per quella più pesante, ricordandoci sempre di virare solo dalla parte della lenza più pesante.
Non dimentichiamo di applicare uno star light sulla cima di ogni canna; sarà indispensabile per segnalarci le abboccate.

Animale misterioso e bellissimo, il calamaro è capace di cambiamenti continui e rapidissimi di colore ed in acqua sembra emettere lampi di luce ….
I momenti migliori sono il calasole e l’alba, ovvero i cambiamenti di luce, durante i quali l’attività dei cefalopodi si intensifica; sebbene anche durante la notte si possono alternare momenti di stasi a momenti di attività.
Le serate migliori sono quelle con la luna piena, mentre con la luna in fase calante è più propizia l’alba e in fase montante il cala sole.
Anche la marea è importante e, se si riesce a pescare due ore prima del colmo e due ore dopo, le opportunità di cattura aumentano.
Velocità consigliata intorno a 1,5/1,8 nodi con accelerate anche fino a 2,5 per simulare dei guizzi e stimolare gli attacchi