Alla ricerca dei pesci: tutte le astuzie da mettere in campo ….
Di Umberto Simonelli
Durante la ricerca delle prede, soprattutto se si esplorano poste nuove di cui non abbiamo alcuna conoscenza, è bene tenere sempre in considerazione alcune regole generali di fondamentale importanza.
L’attività trofica dei pesci, predatori o grufolatori che siano, è subordinata a cicli e situazioni di cui, scientificamente, si conosce poco. Però si conoscono bene i fattori ambientali che sono concomitanti all’incremento dell’attività dei pinnuti, fattori che forse ne potrebbero essere la causa; elementi di cui comunque i pescatori dovrebbero sempre tener conto.
Momenti precisi
E’ capitato più di una volta di aver registrato strike contemporanei in zona ed anche a molti kilometri di distanza. Un fatto apparentemente bizzarro, ma che, al contrario, è legato a fattori ambientali ben precisi. Addirittura abbiamo riscontrato, in un torrente di montagna, che anche le trote mangiano più o meno nello stesso momento, quasi per tutto il corso d’acqua. Indubbiamente c’è un fattore, un comun denominatore che regola l’attività trofica di quasi tutti i pesci.
Ecco una rappresentazione dell’attività trofica dei pesci, schematizzata in un attendibilissimo grafico; una indicazione precisa per affrontare al meglio una giornata di pesca
Uno tra tutti
Uno degli elementi che in genere è legato all’attività dei pesci è la marea. Causata dall’attrazione che luna e sole esercitano sulla superficie liquida, la marea genera lo spostamento di immense masse d’acqua e quindi di nutrienti. Tutto ciò, per motivi di cui non conosciamo la vera natura scientifica, sembra mettere in agitazione i pesci innescando la grande catena alimentare. Anche le fasi lunari contribuiscono alle logiche del fenomeno, amplificandone o minimizzandone gli effetti. Quindi, dare un occhio alle tabelle di marea può essere molto interessante. A tal proposito dobbiamo segnalare l’esistenza di un sito web, www.meteopesca.it che ci propone delle informazioni belle e pronte e assolutamente attendibili.
Ecco come è possibile vedere l’ecogramma del termoclino: alzando molto il gain è possibile, ma non sempre, evidenziare il punto di incontro delle due diverse densità di acqua
Non solo marea
Se la marea gioca il suo ruolo importantissimo, un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il termoclino, ovvero quella linea che separa l’acqua più calda da quella che invece rimane a temperatura più bassa in modo costante. Il fenomeno si evidenzia all’inizio della buona stagione, a causa dell’irraggiamento solare, che riscalda gli stati superficiali dell’acqua innescando un modo convettivo. Con il progredire dell’estate il fenomeno si evidenzia ed il termoclino è rappresentato proprio dal punto in cui le acque più calde si incontrano con quelle permanentemente fredde. Le acque più profonde, oltre ad essere a bassa temperatura, sono meno ricche di ossigeno, al contrario di quelle più superficiali. Può succedere quindi che i pesci si trovino a specifiche profondità in funzione di dove è collocato il termoclino. I tonni, ad esempio, ma le ricciole soprattutto, sebbene vengano a galla per cibarsi, poi sosteranno nella fascia del termoclino, che avrà un buon compromesso tra ossigenazione, temperatura, presenza di plancton e pesce foraggio.
In questo scatto è chiara l’attività di ricciole di branco sopra e sotto la linea del termoclino. Sappiamo che sono ricciole perché subito dopo lo strike ha coronato l’azione di pesca
La corrente
Anche la corrente è uno degli elementi che condizionano l’attività trofica dei pesci. Tutti gli sparidi, ed in particolare quelli con abitudini demersali, come i dentici, soffrono la corrente e difficilmente attaccheranno le esche controcorrente, al contrario dei pelagici, ricciola in primis, che sfruttano la corrente per aggredire le prede in difficoltà.
Astro d’argento …
A rendere ancor più complessa la ricerca dei pesci, ci si mette anche la variabile luna che, con la sua luce più o meno intensa, in relazione alle proprie fasi, condiziona la loro attività. Durante i momenti di scuro di luna, o luna nuova/ primo quarto, l’alba e il tramonto rappresentano momenti di picco di attività trofica, indipendentemente dalla fase di marea. Mentre con luna splendente, quasi piena, le ore centrali della giornata, più o meno coincidenti con il picco dell’alta marea, saranno l ‘ottimo per pescare.
Quando l’attività trofica è massima, tutte le specie entrano in frenesia e non è difficile avere doppi strike anche su specie diverse
In fine
Nell’approccio all’azione di pesca, dovremo quindi tenere in considerazione tutti questi elementi che si andranno a sommare ad altre valutazioni come le esche, la velocità di traina e la presentazione delle esche stesse. Un compito all’apparenza complesso, ma che ben presto entra a far parte del bagaglio del pescatore evoluto.