FAQ Faq Traina col Vivo

Inneschi per il vivo: considerazioni sul tema …

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Parliamo di traina con il vivo ed in particolare dell’innesco dei pesci. Ovviamente ci riferiamo ad una montatura a due ami, indifferentemente fissa o scorrevole.

In genere ci si preoccupa di effettuare un innesco assolutamente centrato per non squilibrare l’esca, facendo attenzione ad applicare i due ami perfettamente in linea, usando ami leggeri per non gravare il pesciolino di un peso innaturale.

Capita invece di vedere inneschi con ami infilzati sulla groppa, di fianco, nel naso anche di traverso e magari con risultati migliori. Quindi, quanto è importante un innesco bello a vedersi?

In effetti il principio di effettuare inneschi perfetti, con gli ami in linea, che non gravino con il loro peso sul pesce è tutt’altro che sbagliato.

Però, anche gli inneschi “disordinati”, magari realizzati così solo per fretta o disattenzione, non sono totalmente inadeguati. Se si deve andare veloce e fare strada in una pesca di ricerca, alle ricciole ad esempio, consigliamo tassativamente un pesce ben innescato, capace di nuotare per bene e per molto tempo.

Tanto che ultimamente si è passati ad inneschi “catalina rig”, mono amo, usando i circle, che non penalizzano la vita del pesce.

innesco catalina

Quando si usa la montatura scorrevole, è bene fare attenzione soprattutto che il ferrante sia in linea e funzioni quasi da deriva e col suo peso equilibri il pesce.

Però c’è anche da considerare che molto spesso i predatori attaccano proprio le prede in difficoltà, perché costa poco lavoro e perché madre natura in questo modo effettua una selezione.

Così capita che un pesce che nuota in modo innaturale, a causa di un innesco non equilibrato, simuli un pesce malconcio che con il suo nuoto scomposto, pieno di vibrazioni anomale, possa attirare l’attenzione del predone nei paraggi.

Questo può accadere con un’esca innescata in modo disassato, col ferrante sulla groppa o sul fianco.  Ovvio che inneschi meno filanti, sempre secondo la nostra esperienza, è meglio vengano trainati a velocità minori, lasciando agio all’esca di muoversi con più autonomia, magari con degli stop and go.

Sembrerebbe paradossale, ma a volte esche in parte slamate o innescate in modo da sbilanciarne volutamente ed in modo evidente il nuoto, sono sopravvissute in acqua veramente poco.

Altre volte un nuoto bello e naturale di un bel pesce nel blu ha fatto magicamente materializzare ricciole straordinarie.

Umberto Simonelli