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Nel regno dei venti …

di Umberto Simonelli

Non a caso gli antichi avevano identificato il vento con una divinità.

Al Dio Eolo, soprattutto gli uomini di mare, imploravano benevolenza .

In effetti il vento è l’elemento cardine a cui è legato il moto del mare.

Le onde sono frutto della sua azione, dell’attrito che esercita sulla sua superficie  fino a sollevarne di smisurate e terrificanti.

Per chi va per mare e soprattutto per chi va a pesca conoscere bene il vento e la fisica che lo governa oltre che la nomenclatura è una cosa molto importante.

Sapere come interpretare l’andamento delle masse d’aria , sapere qualcosa di più sulla scala di misura della forza e su come  il vento interferisce sulla pesca rappresenta una consapevolezza indispensabile.

Il vento perché ..

Il vento sostanzialmente è il frutto dello spostamento di masse d’aria che, per dirla in soldoni, per differenza di temperatura e di umidità si spostano più o meno velocemente.

In sostanza il vento, che è aria e quindi un fluido, è un po’ come un flusso d’acqua che si forma quando due livelli si debbono equilibrare.

Certo una descrizione piuttosto semplicistica che farà storcere il naso ai metereologi, ma che crediamo  faccia capire bene il senso.

Poi alla fine a noi interessa da che parte tira il vento  …

 

La mitica rosa dei venti, rappresentazione grafica, anche molto decorativa, dei quadranti da cui provengono i venti …

 

Da che parte tira il vento

I venti del mediterraneo prendono il nome da una antica usanza.

Collocando la rosa dei venti al centro del bacino, più o meno in prossimità di Malta e considerando che le navi, in antichità, navigavano solo con vento in poppa, ovvero con andature portanti, perché il gioco di vele non consentiva andature di bolina o all’orza, la denominazione del vento era data dalle rotte delle navi.

LIn sostanza le navi provenienti dalla Grecia erano sospinte da un vento nominato quindi “Grecale”, chi proveniva dalla Libia era sospinto dal libeccio e chi dalla Siria dallo Scirocco.

Il Maestrale era il vento che spingeva le navi provenienti da roma, che seguivano la “via maestra” e la Tramontana il vento che attraversava i monti.

La rosa dei venti , quella a otto punte, indica la direzione dei venti principali che sono appunto otto.

 

La forza del vento

Il vento si misura in mt/sec, in km/ora e in nodi, che equivalgono alle miglia nautiche per ora.

Ma la sua forza viene valutata in funzione dell’altezza delle onde che riesce a formare.

La misurazione che tiene conto della velocità e dell’effetto sul mare si chiama scala Beaufort; metodo empirico di valutazione, perché a parità di velocità del vento non sempre gli effetti sul mare sono sempre gli stessi.

 

Ad esempio, un vento freddo, essendo più denso, muove più acqua; un forte vento costiero a ridosso della costa non alza onde importanti, mentre più a largo il mare è impraticabile.

 

Posto che vai vento che trovi

Prima di tutto c’è da considerare che ogni località ha dei venti più o meno dominanti a seconda delle stagioni, determinati dalle condizioni orografiche della costa.

Ma ci sono posti anche in cui il vento a prescindere dalla sua direzione assoluta, ha una direzione relativa che può essere più o meno proficua per la pesca.

Per chi pesca da terra, spesso capita che una spiaggia sia più pescosa quando il vento proviene da una direzione piuttosto che da un’altra.

E ciò dipende dal modo con cui vengono smossi i nutrienti del fondo.

Venti buoni e venti meno

Certamente i venti provenienti dai quadranti di sud  sono i più propizi; al contrario quelli dal quadrante di nord lo sono tradizionalmente meno.

Di fatto però, salvo le mareggiate e i periodi di scaduta tanto cari ai pescatori dalla spiaggia e agli appassionati di rock fishing, il vento mostra comunque una influenza sui pesci.

Spesso i momenti in cui il vento inizia progressivamente a soffiare o quelli in cui cambia di direzione e si attenua , l’attività dei pinnuti si intensifica.

Fatto noto ai pescatori di drifting e di traina.

 

Le mareggiate amiche dei surfmen e meno dei pescatori dalla barca spesso arrivano apparentemente all’improvviso; in realtà vengono precedute da segnali chiari che ci devono invitare alla prudenza

 

I venti e la sicurezza

Saper identificare i venti e conoscerne, per così dire le “abitudini” anche in funzione dei posti in cui ci troviamo è importante.

Spesso una bava di vento si trasforma in una situazione molto seria, pericolosa per chi è in navigazione o chi è a pesca su una scogliera, traditi da un inizio giornata veramente allettante. 

I venti di ponente in estate possono generare mareggiate veloci di poche ore, il levante può degenerare rapidamente in un forte scirocco e un leggerissimo e fresco maestrale  può trasformarsi rendendoci il rientro impossibile.

Situazioni che vanno verificate con l’aiuto delle informazioni meteorologiche, ma soprattutto con la conoscenza dei luoghi.

Ciò che è poco importante sul Tirreno può diventare pericoloso in Adriatico.

Un vento freddo è più insidioso di uno più temperato ed una brezza proveniente da terra, lontano da costa può trasformarsi in un vento molto pericoloso, che ci porta irrimediabilmente verso il largo, con onde corte e piene di schiuma.