di Umberto Simonelli
Tutti pronti per le vacanze e soprattutto per dedicarsi no limit alla pesca.
Per chi ama la traina, la ricciola è il grande sogno da realizzare, che coronerebbe le vacanze rendendole indimenticabili.
Predatore per eccellenza la ricciola è l’icona della traina col vivo, è il pesce che turba i sonni di tutti i trainisti, esperti e meno.
Chi l’ha già pescata farebbe carte false per averla in canna e chi non ha mai avuto questa opportunità si affanna nella sua ricerca.
E allora facciamo il punto su come ottimizzare l’azione di pesca.
La ricciola si sposta velocemente alla ricerca continua di prede e per questo che si è guadagnata la fama di essere un pesce elusivo, difficile da incontrare.
Ed in effetti è vero perché essendo un grande nuotatore, ma soprattutto veloce e molto vorace le sue rotte sono misteriose, guidate da una logica che sembrerebbe imperscrutabile.
E’ vero che spesso gli strike sembrano un fulmine a ciel sereno, ma è vero anche che questi pesci sono fortemente abitudinari e percorrono le stesse rotte di caccia di generazione in generazione.
Infatti in molti areali d’elezione la loro presenza è quasi un appuntamento fisso.
Rimane comunque il fatto che la sua pesca rimane pur sempre il frutto di un’azione di ricerca ed anche della capacità di ingannare un pesce per sua natura molto guardingo.
Dove la cerco?
Se non si conoscono spot di elezione la risposta che più ci viene spontanea è “ovunque” … perché come tutti i pelagici la sua strategia di caccia la porta alla ricerca di prede.
Quindi vanno bene le secche a largo, come le rapide scadute, le scogliere profonde o le praterie di posidonia o più umili scogli sul fango.
La logica è quella di trovare punti di riferimento che si prestino (ma li individuerete solo pescandola) alle sue esigenze.
Anche il pesce foraggio è un indicatore, perché la dove i piccoli pesci sono più presenti la, con buone possibilità, prima o poi il predone si farà vivo.
Basta poco per attirare i pesci; ecco un gruppo di ricciole di branco catalizzate da una piccola formazione sul fondo. Perché ? un mistero, ma sono questi i punti in cui lo strike potrebbe sorprenderci. Anche le scadute e le ripidi pareti che precipitano sono punti da sondare accuratamente.
Strategie di pesca
Stabilito il fatto che si possono individuare i punti a maggior probabilità di frequentazione del nostro pelagico, sarà indispensabile farci trovare preparati; cosa che non vuol dire stare fermi in un posto ad aspettare, ma sondare con cura tutta la zona tracciando percorsi che tengano conto tanto della morfologia del fondo, quanto delle correnti.
I lanzardi sono un’ottima “esca da ricciola”
Pesci argentei e ben visibili saranno le esche dell’estate, che prenderanno il posto dei cefalopodi.
Non facciamoci scrupoli perché la ricciola gradisce esche grandi e vitali, quindi non ci preoccuperemo di innescare una grande occhiata come un barracuda piuttosto che una lampuga, una palamita, un alletterato, grandi lanzardi o delle aguglie di taglia.
Un bel tombarello di taglia, innescato per il naso e trainato velocemente, al pari delle palamite o dei barracuda può attirare animali impensabili
Occhio allo scandaglio
La consultazione dello scandaglio dovrà essere sempre vigile, pronti a cogliere ogni minimo indizio che segnali la presenza della regina.
Pesci foraggio appallati o righe orizzontali nette o frammentate, fino ai mitici archi, suoneranno come campanelli di allarme, promettenti segnali di guerra.
Potremo regolare le esche alla quota prossima al pesce, ma non abbiate paura perché se la ricciola è in attività di caccia non tarderà ad avvistare le esche.
La sua tecnica di pesca e le sue capacità di caccia le consentono di tenere sotto controllo tanto il fondo che la superficie e nulla le sfugge.
Anche il sughero è un’ottima esca, più è grande e meglio è …
A che ora
I pesci hanno orari ben precisi in cui la loro attività di caccia o meglio alimentare è più alta; infatti a differenza degli animali con cui normalmente ci confrontiamo, non mangiano tutto il giorno, come fossero galline.
La loro attività trofica è scandita da ritmi complessi.
Non è raro trovare i pesci, individuarli nello scandaglio e non registrare nessuno strike.
Quindi è bene rispettare dei ritmi e degli orari che nella media sono favorevoli.
Occhio alla marea, ad esempio, il periodo migliore è quello che precede e segue il colmo di marea.
Ma al mattino dalle prime luci dell’alba fino alle 10, nel momento del sole allo zenit o la sera da poco prima del tramonto a notte sono i momenti a più alta probabilità.
C’è ricciola e ricciola
Gli incontri estivi molto frequentemente sono con ricciole di media o piccola taglia; le cosiddette ricciole di branco; pesci che cacciano in gruppi numerosi e che sono in continua competizione alimentare tra loro.
Quando si incontrano il doppio strike è molto frequente e addirittura effettuando una pesca con pochi scrupoli è possibile effettuare vere proprie stragi cosa irriprovevole e dall’immenso danno biologico.
Le ricciole più grandi effettuano la loro comparsa ad inizio stagione per poi ricomparire, per più tempo alla fine dell’estate fino ai primi dell’autunno.
Le ricciole di branco variano la loro taglia da pochi kg fino a oltre 10 ; sebbene crescendo tendano ad essere più solitarie e quindi il gruppo si rarefa fino alle più grandi che cacciano in solitaria o, al massimo, in coppia.
Cosa serve
Per chi si deve attrezzare e iniziare la grande avventura i consigli sono i soliti.
Canna tra le 12 e 20 libbre, mulinello ovviamente di qualità da 16 a 20 libbre, multi fibra in bobina da 40 lb, ami terminali e nylon di qualità.
Una buona canna è indispensabile, tanto per godersi il combattimento quanto per avere la giusta elasticità per sopportare combattimenti anche lunghi senza stressare fili e nodi. Questi ultimi in particolare,andranno eseguiti con la massima cura .
Aggiungiamo un’altra cosa fondamentale che è davvero indispensabile e che non si può comprare neanche nel migliore negozio di pesca del mondo : determinazione e costanza …