FAQ Faq Tecnica

Traina profonda con artificiali :soluzioni innovative !

di Domenico Craveli

La pesca ai predatori di fondo con gli artificiali, rimane sempre una tecnica che molti vorrebbero approfondire.

L’uso degli artificiali renderebbe più semplice e alla portata di tutti insidiare prede importanti.

Purtroppo però la difficoltà nel raggiungere profondità importanti mantenendo le velocità sostenute necessarie a ottenere l’attrattività delle esche rappresentano un limite difficile da superare che rende complessa questa tipologia di pesca.

E’ possibile quindi trovare soluzioni alternative?

La soluzione che ci ha dato le maggiori soddisfazioni è stata quella di usare artificiali particolari che per loro forma e peso si prestano ad affondamenti meno critici ma che soprattutto lavorano bene a velocità basse, anche al di sotto dei 3 nodi, senza perdere la loro attrattività.

Stiamo parlando delle esche in gomma, la cui funzionalità è un fatto non più nuovo e noto da molti anni.

La realizzazione in morbida gomma, con testa piombata, consentendo un nuoto molto catturante a bassissime velocità favorisce l’affondamento e quindi la reale possibilità di far lavorare le esche in prossimità del letto marino alla ricerca dei predatori di fondo.

 I dentici, ma anche le cernie, infatti sono tra i predatori più sensibili a queste insidie.

Affondare queste esche è relativamente facile con l’utilizzo di piombature frazionate, usando piombi a sgancio rapido, come i praticissimi Aquaj di Fonderia Roma o usando l’affondatore.

Con quest’ultima soluzione , ideale per sondare fondali uniformi, non ci sarà bisogno quindi di ricorrere a zavorre super pesanti, limitandoci a “palle” di qualche kilogrammo.

 Le esche di cui parliamo sono i grossi warm, una delle ultime trovate, ma anche i gloriosi “Shad” della Storm  vanno benissimo.

Se si ha modo di smanettare sul web, alla ricerca di qualche shop on line Norvegese, si possono acquistare a poco prezzo delle grosse imitazioni di pesce anch’esse in gomma.

 La loro efficacia in mediterraneo è un fatto consolidato… anche se in pochi li usano.

 L’unico neo di queste esche è la scarsa resistenza agli agenti marini (se non correttamente protette e stivate tendono a deteriorarsi rapidamente anche dopo il primo uso), ed il fatto che, dopo un attacco, difficilmente risultano riutilizzabili… cosa che però le accomuna ad un ‘esca viva.

Un’ottima alternativa alla traina col vivo che può dare impensate e inaspettate soddisfazioni.

Non rimane che provare !