Nautica

Le pompe di sentina

di Umberto Simonelli

Nelle dotazioni di bordo obbligatorie “il mezzo di esaurimento” è uno degli elementi che non si possono trascurare.

Si parla ovviamente di quello strumento che serve per tirare via l’acqua dalla barca in caso se ne imbarchi per un qualsiasi motivo.

Il mezzo basico è la sassuola, un cucchiaione con un manico capace di sgottare l’acqua e vuotare la barca.

Alternativa più efficace è la pompa, che una volta era del tipo aspirante e premente manuale, azionata da una leva che agiva su un diaframma.

 

Questa è una pompa manuale a membrana,  la cui affidabilità è alta ed infatti la troviamo nelle scialuppe di salvataggio

 

Sicuramente le pompe elettriche sono la soluzione migliore in grado di garantire la massima efficacia in termini di evacuazione dell’acqua.

Oramai le pompe elettriche sono presenti come dotazione standard in tutti gli scafi ma per rappresentare una reale sicurezza devono rispondere a diversi criteri di funzionamento ed installazione.

Acqua a bordo

Avere acqua a bordo non è una condizione normale ed in genere la barca dovrebbe essere asciutta e la presenza di acqua in sentina una situazione non abituale, frutto di eventi eccezionali.

Piogge torrenziali e navigazioni critiche sono in genere le condizioni che possono essere causa di ingresso di acqua.

Condizioni particolari che superano le protezioni standard previste in uno scafo.

A queste situazioni si aggiungono le vie d’acqua rappresentate dalla linea d’asse o dalla tenuta del timone nelle imbarcazioni entrobordo.

Salvo altre situazioni dovute a falle importanti o guasti di prese a mare ed altro che sono eventi estremamente pericolosi ed ai quali non sempre i sistemi di esaurimento di bordo sono sufficienti.

In ogni caso, qui di seguito parleremo di condizioni standard e di come effettuare una corretta installazione.

Ma la prima precauzione da adottare è quella di garantire sempre il massimo della sicurezza controllando che non ci siano vie d’acqua.

 

Pompe centrifughe

Le pompe maggiormente in uso sono quelle centrifughe, ovvero dotate di una girante che deve lavorare immersa nell’acqua caratterizzate da una grande portata e basso assorbimento.

Sono molto efficienti ed anche durevoli se installate correttamente; aspetto negativo l’impossibilità di aspirare tutta l’acqua presente in sentina, perché la girante per esercitare la spinta deve essere completamente immersa.

 

Una pompa centrifuga in fase di montaggio; indispensabile l’uso del tubo armato, che non si schiaccia nelle curve

 

Ne esistono di varie fogge e tipologie, alcune già provviste di un interruttore di livello elettronico o meccanico, per un funzionamento automatico.

 

 

Pompe autoadescanti

 

Hanno la prerogativa di essere autoadescanti e quindi di pescare l’acqua più in basso di dove sono posizionate, attraverso una tubazione connessa ad una “succhiarola” ovvero un elemento filtrante posto sul fondo della sentina.

Questa tipologia di pompe funziona grazie ad una girante, in gomma o metallo, ma ha bisogno di maggior corrente a parità di portata rispetto ad una centrifuga.

E’ generalmente più rumorosa, con minor portata ma ha la prerogativa di spingere l’acqua più in alto di una equivalente centrifuga.

 

 

Come dimensionare la pompa

Le nostre valutazioni ovviamente sono relative alle piccole imbarcazioni, tralasciando volutamente le più grandi perché in quegli scafi si inseriscono dinamiche  e complessità diverse, dove il fai da te, trova poco spazio.

Pertanto con gli scafi di piccole e medie dimensioni dovremo regolarci secondo quelle che potrebbero essere le vie d’acqua possibili e la loro portata.

Un conto è esaurire un po’ di acqua piovana in sentina ed altro è ritrovarsi una presa a mare che trafila o peggio il tubo del bagno con una falla.

Come ordine di grandezza di riferimento si tenga presente che un tubo da un pollice e un quarto ha una portata di 60 litri/minuto.

E tra che ce se ne accorge e si trova la saracinesca di intercettazione è facile capire cosa può succedere.

Quindi è bene non essere avari e di pompe è meglio istallarne due, perché la ridondanza quando si parla di sicurezza è fondamentale.

Non è detto che le pompe debbano essere installate solo in sentina, ma è bene averne una anche in cabina, perché, soprattutto se c’è un bagno, l’allagamento è sempre in agguato.

Le pompe esistono realizzate in varie fogge, questa ha la particolarità di aspirare l’acqua quasi fino alla fine ed avere un controllo automatico intelligente

 

L’impianto elettrico

Le pompe debbono funzionare anche a costo di distruggersi per il super lavoro ma non possono fermarsi per un cavo sottodimensionato o un fusibile che interviene in modo inopportuno.

Quindi la raccomandazione è sempre quella di derivare l’alimentazione dalle batterie con cavi più grandi e fusibili, ad intervento ritardato, adeguati alla portata del cavo e non all’assorbimento della pompa

L’impianto idraulico

La scelta dei tubi è importante ed è bene orientarsi sui tubi in pvc armati, ovvero con una spirale di acciaio interna che previene lo schiacciamento, serrati con fascette di qualità, anche doppie se c’è lo spazio.

Lo scarico esterno dovrà essere alto rispetto alla linea di galleggiamento, per prevenire ingressi d’acqua in navigazione e dovrà essere tassativamente realizzato un collo che superi la quota dell’ombrinale, in modo da impedire l’ingresso dell’acqua dall’esterno.

 

 

Automatico si automatico no

Esiste la possibilità di rendere automatico l’intervento della sentina, grazie ad un galleggiante che rileva il livello facendo intervenire la pompa.

Ottimo sistema quando la barca è all’ormeggio, perché previene che eccessi di acqua possano mettere a rischio lo scafo.

Però ha come seconda faccia della medaglia la prerogativa di scaricare la batteria ed è quindi un sistema a cui non si deve affidare in via definitiva la sicurezza dello scafo,

Oltre al fatto che spesso i “galleggianti” si guastano e non intervengono o rimangono bloccati.

Alcune pompe hanno un sensore incorporato che ne controlla il funzionamento, ma la sicurezza è sempre limitata a “fin quando tutto va bene”.

In sentina spesso ci sono residui di carburante e sporcizia che danneggiano o interdicono il funzionamento dei sensori elettrici o a galleggiante.

Un consiglio è quello di applicare il galleggiante un po’ sollevato dal fondo.

Ciò fa in modo che non ci siano attivazioni intermittenti dovute allo sciabordio e collegare una spia luminosa o un piccolo segnale acustico che segnali l’intervento automatico può essere una buona idea.