Editoriale

Editoriale di Dicembre 2022

Voglio chiudere questo anno con un editoriale breve, un po’ provocatorio, che sicuramente qualche “scoppiettio” lo provocherà.

Ma in fin dei conti che fine d’anno sarebbe senza un po’ di rumore e qualche flash di luce?

Ovviamente sempre senza esagerare, ma giusto per attirare l’attenzione.

Vabbè … taglio corto ed entro nel vivo degli argomenti.

Volevo appunto commentare e condividere qualche riflessione su un fenomeno che oggi è molto diffuso nel mondo della pesca, soprattutto da quando i social vi sono entrati prepotentemente.

Parliamo del proliferare quasi incontrollato di figure che, con denominazioni variegate, come pro-staff, ambassador, testimonial e via dicendo, si affacciano nel panorama della pesca.

Lungi da me delegittimare concettualmente questi ruoli che in molti ambiti commerciali sono diventati la nuova espressione di comunicazione pubblicitaria, con indubbia efficacia.

Personalissime poi le considerazioni di ciascuno di noi rispetto al messaggio, all’immagine e ai modelli che questa nuova forma di comunicazione diffonde.

Aspetti etici e sociali che è bene trattare in altre sedi e non qui dove la nostra filosofia, alla fine, gira tutta intorno ad un amo, un filo, al divertimento e qualche pesce ben cucinato.

O almeno così dovrebbe andare.

Ritornando al mondo della pesca, viene da pensare che il fenomeno del “prostaffismo” abbia preso un po’ la mano a tutti…

Chi svolge il ruolo di Brand Ambassador o di Influencer, dovrebbe  svolgere un lavoro che reclamizzi il marchio che lo sponsorizza sulle basi di competenze e conoscenze del prodotto tali da promuoverne l’utilizzo.

Azioni coordinate che apportino informazioni atte a valorizzare il prodotto stesso e quindi a mostrarne l’uso e i pregi e successivamente a consigliarne l’uso … o così dovrebbe essere.

Partendo appunto dal presupposto tassativo che chi promuove sia davvero un esperto e non solo uno con tanti like.

Nel campo della nostra amata pesca, la situazione pare che(ma forse è solo una mia personale sensazione N.d.r. ) abbia preso una direzione diversa, più fatta di cappellini, vanità, visibilità, un po’ di machismo e di qualche attrezzatura in cambio della propria immagine, piuttosto che di attività basate sulla competenza e l’esperienza e una pianificazione di marketing strutturata.

Viene da pensare che probabilmente pochi potrebbero permettersi di svolgere questo ”lavoro” se così lo si può definire, perché , per tagliare corto, la “sostanza” manca.

La pubblicità è l’anima del commercio ed è verissimo, ma la pubblicità è una scienza esatta e non basta un cappellino …

E il messaggio che ne viene è tutt’altro che positivo, facendo perdere alla pesca i suoi significati più veri.

Soprattutto per le nuove leve.

Forse è il momento, per tutti, di spendere qualche riflessione

Ma passiamo agli auguri che adesso ci stanno proprio tutti …

E quindi non ci resta che aspettare il Natale ed il Nuovo Anno in serenità e con davvero un mare di auguri da me e da tutto lo Staff di GlobalFishing magazine

Buone Feste !