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Spinning dalla barca, nuove emozioni di primavera

spinning dalla barca
Lo spinning dalla barca è una tecnica che può portare tantissime emozioni. La primavera è il momento propizio per incontrare mangianze sulle quali tentare catture molto emozionanti

 

Di Stefano Vinci

Lo spinning è una pesca che potremmo definire quasi minimalistica, considerando che per praticarla è necessaria una attrezzatura semplice:  una canna, un mulinello ed una manciata di artificiali uniti ad una buona dose di tecnica e determinazione.

Ma è anche una pesca molto efficace e che si presta a molte variazioni di tema. Un di queste è quella dalla barca e lanciare esche tra le mangianze può essere molto interessante.

Pescare a spinning dalla barca è considerato, dai puristi , come una pesca facile, che non esprime tutta la componente tecnica di questa disciplina; e se da una parte e’ vero e in certe situazioni risulta semplice divertirsi  è anche  vero che non è sempre domenica .

Ci sono occasioni, e sono più frequenti di quanto si pensi, in cui ci si trova circondati da molti pesci e non c’e’ verso di farli interessare ai nostri artificiali. Ed è qui che la determinazione, la tecnica e la sperimentazione saranno l’asso nella manica e faranno la differenza.

Sulle mangianze

 Individuare una mangianza appena formata è determinante e osservare l’orizzonte alla ricerca di un volo di gabbiano più veloce del solito, di un punto in cui la superficie dell’acqua sia scomposta svelando l’inizio delle danze o di qualche segnale che ci metta in allarme è il primo passo.

Bisogna muoversi rapidamente senza indugio con una barca maneggevole e arrivare come “ degli indiani” sulle zone calde.

spinning dalla barca

La primavera è quasi alle porte e al mattino presto il freddo è ancora pungente, ma l’atmosfera che si respira e l’aspettativa di una bella cattura valgono bene una levataccia.

Le prime ore del mattino saranno magiche per questa pesca, perché in questo momento della giornata i predatori pelagici come i tunnidi e le palamite o i grossi sugheri entrano in frenesia alimentare, facendo ribollire letteralmente l’acqua.

Sarà questione di poco perché spesso l’attività dura una manciata di minuti e essere pronti a lanciare farà la differenza tra pescare e portare a casa un bel cappotto. Dovremo arrivare in silenzio a motore spento ai bordi della mangianza senza turbare la frenesia dei pesci che se si spaventano scendono immediatamente sul fondo rendendosi irreperibile.

spinning dalla barca

Le palamite possono raggiungere taglie importanti e quando il loro peso supera già i due , tre kg sono capaci di una combattività senza pari e gli esemplari più grandi veramente incontenibili: terminali , nodi e ami verranno messi a dura prova.

Occhio allo scandaglio

Lo scandaglio ci darà la precisa posizione, lungo la colonna d’acqua, dei pesci intenti a predare il pesce foraggio impazzito; lo attaccheranno dal basso verso l’alto se si tratta di tunnidi o in superfice se si tratterà di palamite.

La possibilità di vedere ciò che succede in profondità ci darà modo di valutare con quale esche insidiare i pesci e a quale profondità. Non è sempre detto che sia sufficiente lanciare un’esca nel mucchio per tiare su dei pesci.

Anzi il più delle volte se non si sa bene cosa fare, rimanere a “ canna asciutta” può diventare una regola. In queste situazioni la differenza la fanno tipologia di esche, velocità e azione di recupero e la profondità.

spinning dalla barca

 

Gli alletterati sono pesci molto combattivi e anche buoni  a tavola.

In azione

Una volta raggiunto lo spot, si faranno le prime prove con lanciando a ventaglio, variando le dimensioni e le caratteristiche degli artificiali. Il nostro scopo sarà quello di trovare l’artificiale che meglio imiti quello che i pesci intorno a noi sono intenti a mangiare, per dimensioni, movimento e colore.

Anche la profondità a cui faremo lavorare le esche avrà la sua importanza soprattutto per reperire quella parte di pesci che apprestandosi ad “infilarsi nella mischia” risalgono dal basso intercettano i nostri inganni, senza troppa diffidenza presi dalla frenesia.

spinning dalla barca

I pesci che possiamo incontrare possono darci filo da torcere e tenerci impegnati a lungo 

Comunque come regola generale è bene sapere che pelagici come alletterati e palamite sono molto selettivi e non mangeranno fino a quando non lanceremo un artificiale che imiti bene cio’ di cui si stanno cibando.

I piccoli jig possono essere esche vincenti, perché consentono lanci lunghi e rapidi affondamenti. Condizioni ideali per tutte le occasioni e quasi sempre gli attacchi avvengono prevalentemente in caduta e meno in recupero.

spinning dalla barca

Ecco cosa ha rigettato un pesce dopo essere stato catturato: la somiglianza quasi perfetta con l’inganno ha fatto la differenza !

Nel pieno delle mangianze possiamo sbizzarrirci anche con minnows lipless  e con paletta e se la mangianza si svolge molto in superficie potremo provare anche con popper di adeguate dimensioni e walking the dog.

Le colorazioni naturali rappresentare anno il punto di partenza, ma sono state fatte catture eccellenti anche con colorazioni decisamente fantasiose. L’importante è adeguare taglia e colorazione delle esche a quelle del pesce foraggio.

Regole di ingaggio

Un errore in cui molti pescatori incappano e’ quello di “lanciarsi” a tutta velocità al centro dell’attività dei gabbiani e dei pesci, quando e’ consigliabile rimanere ad una distanza idonea tanto da non far sentire troppo la nostra presenza ai pesci in attività.

In questo modo si riesce comunque a catturare pesci più isolati, senza spostarsi di continuo facendo spostare di conseguenza i pesci. E’ possibile rimanere per diversi minuti anche apparentemente lontano dall’epicentro “volante” di una mangianza ed effettuate comunque svariate catture.

spinning dalla barca

Se slamati rapidamente e immediatamente rilasciati questi pesci riprendono il mare in perfetto stato 

Ma ricordiamo sempre di non esagerare, infatti con questa pesca nelle giornate buone e con le esche giuste, è possibile catturare tantissimi pesci.

Rispettiamo quantità e misure, uno o due pesci trattenuti per la cena basteranno e regaliamoci  il brivido di un rilascio : un’emozione che difficilmente si dimentica.

L’attrezzatura

spinning dalla barca

Normalmente quando si organizza un giorno di pesca rivolto ai pelagici si esce dal porto con a bordo una buona 5/8 o un oncia e un’altra canna superiore ad un oncia, perche’ non si sa mai, e perchè puo’ essere sempre utile portare una canna in piu. I mulinelli saranno caricati con trecciati da 20 lb e si utilizzeranno terminali in fuorocarbon dallo 0,30 allo 0,40. In giornate ventose, per non far penalizzare i lanci dal vento,  si puo’ diminuire il diametro del trecciato fino a 15 lb e anche meno, tenendo sempre in considerazione la taglia dei pesci che andremo a cercare: in questo modo i nostri lanci guadagneranno preziosi metri. Siccome lo spinning e’ una pesca molto dinamica ed in barca i lanci si susseguono a raffica, i muscoli delle nostre braccia ci ringrazieranno se useremo mulinelli e canne leggere. La taglia 2500-4000 va benissimo, sebbene noi preferiamo i 2500 con una buona frizione, in considerazione che 150 metri di trecciato in bobina sono più che sufficienti.