Piume delle mie piume …..
Di Umberto Simonelli
Le piume rappresentano una delle esche più usate nella storia della traina: una intuizione geniale per creare un artificiale che ha riscosso forse il miglior successo di tutti i tempi, una soluzione originale quanto semplice in grado di sedurre dai piccoli pesci foraggio fino ai tonni di branco, dai pesci spada fino ai serra.
A pensarci bene, l’idea di realizzare degli artificiali con le piume è stata proprio una intuizione straordinaria, l’espressione più alta di ingegno alieutico, sicuramente frutto di una capacità ed una inventiva fuori dal comune. E, benché le piume ci abbiano accompagnato dagli albori della pesca a traina fino ai giorni nostri, rimangono sempre un’esca di grande efficienza e funzionalità: realizzate in modo classico o innovativo, sono artificiali che non devono mai mancare nel corredo di ogni buon trainista.
Il segreto
Il segreto della capacità pescante che le piume sono in grado di offrire sta proprio nella loro costituzione fisica. Sono la parte più soffice del piumaggio degli uccelli che, grazie alla loro particolare conformazione, sono in grado di assicurare al volatile protezione dal freddo e dal caldo, impermeabilità e, soprattutto, il mantenimento della forma del corpo, condizione importante per l’aerodinamicità in volo. La piuma ha una costruzione complessa, meccanicamente robusta ma allo stesso tempo delicata e soffice, caratteristiche che le consentono di muoversi in acqua in un modo molto particolare: è un’esca artificiale “organica” e proprio questo le permette una sinuosità ed una naturalità ineguagliata da altri materiali.
La piuma ha una morfologia molto articolata e il suo corpo è costituito da elementi che si sono diversificati per una maggiore specializzazione della loro funzione: dare forma al corpo dell’uccello, renderlo il più impermeabile possibile e limitarne la dispersione di calore
La forma con la quale madre natura l’ha progettata le consente, in acqua, di assottigliarsi e poi di ingrossarsi di nuovo simulando il nuoto di un pesce esca. L’evoluzione e la sperimentazione hanno, nel tempo, fatto sì che siano stati costruiti molti artificiali con piumaggi variamente articolati in molte composizioni di colore, volume e tipologia di nuoto e, soprattutto, incredibilmente catturanti..
Le tipologie
In commercio ne esistono di tante fogge e colori; dalle più semplici e filiformi, pensate per lavorare a pelo d’acqua e adatte a insidiare i predatori di superficie, a quelle con testina piombata, in grado di navigare sotto i primi centimetri d’acqua, eccellenti per insidiare dalle lampughe ai tunnidi e alle spigole. Possiamo trovarne anche del tipo composito, ovvero dove il corpo di piume viene ricoperto da un octopus in vinile con testa piombata che risultano validi per i rostrati.
Ecco un montaggio misto, eseguito con un octopus che ricopre una testina piombata, ottimo per insidiare i rostrati
Di fatto, la realizzazione degli artificiali con le piume ha come limite costruttivo solo la fantasia, essendo possibile sbizzarrirsi nelle più originali sperimentazioni con ottime possibilità di successo.
Un fatto di ..piume
Le piume si prestano in modo eccellente all’autocostruzione, che risulta piuttosto semplice, necessitando di pochi accessori e della manualità che ogni pescatore possiede. Colla ciano-acrilica, piccoli tubicini, filo da montaggio di vari colori, testine piombate e un po’ di pazienza, oltre ad una buona dose di fantasia, saranno gli strumenti di base per avventurasi nell’emozionante percorso del confezionamento dei propri artificiali.
Una piccola esca auto costruita, molto fantasiosa; una esile piuma a cui sono stati applicati dei filamenti riflettenti e una piccola testa cava per generare una scia di bolle e turbolenze
E, credetemi, prendere un pesce, magari bello, con un’esca realizzata con le proprie mani è tutta un’altra cosa. Ma torniamo alle piume per capire quelle che meglio si prestano allo scopo. Molti anni fa, quando il mercato non offriva nulla in merito, le piume ce le procuravamo a spese di qualche inconsapevole gallo o gallina (che ancora si vendevano vivi nei mercati) al quale strappavamo le piume della coda, scegliendo con cura quelle più folte, lunghe e flessuose, esclusivamente bianche. Oggi in commercio troviamo piume di tutti i generi, tipi e colori. Quelle più gettonate sono generalmente di marabù (una sorta di cicogna africana che possiede un piumaggio sternale molto folto) che, grazie alla loro corposa costituzione e alla loro lunghezza, sono in grado di soddisfare ogni esigenza costruttiva; ma galli e galline, magari di specie esotiche, continuano loro malgrado a fornirci la materia prima.
Le piume rosse e bianche sono un “must”, quelle con testina piombata sono ideali per lavorare appena sotto il pelo dell’acqua, da armare esclusivamente con ami a gambo lungo
Per chi volesse avvalersi di materiali particolari, potrà andare a curiosare tra le penne degli amici moschisti che spaziano da quelle di fagiano a quelle di petto di anatra e altre ancora, ma le caratteristiche che dovremo ottenere dai nostri artificiali “piumati” saranno la sinuosità, se costruiremo esche esclusivamente di superficie, o la corposità, per quelle che saranno destinate ad insidiare predatori pelagici di taglia; quindi la scelta ricadrà su quelle classiche, sperimentando le varie colorazioni.
Colori a confronto
Le colorazioni scure o molto appariscenti a volte possono dare risultati insperati
I colori sono tutti validi, sebbene alcuni, in singolo o in combinazione, rappresentino le soluzioni più classiche; andremo da quelle totalmente bianche alle classicissime bianco/rosso, al giallo in tandem con il blu o il rosso fino a quelle nere che non raramente si sono dimostrate risolutive nelle condizioni in cui i tunnidi, seppur presenti, non mostravano alcun interesse per qualsiasi esca.
Due piccole piume piombate montate in tandem: simulando un branchetto di pesciolini in fuga, stimolano molto i predatori di superficie
Fai da te
Nella costruzione potremo avvalerci di ben tre soluzioni realizzative: la prima è costituita dall’assemblaggio delle piume intorno ad una testina piombata (reperibile in commercio di varie fogge e peso); la seconda prevede il montaggio delle piume direttamente sull’ amo (un aberdeen ad occhiello) e la terza, infine, contempla il bloccaggio delle piume direttamente sul trave in nylon. Nelle due ultime soluzioni adopereremo del filo di montaggio (quello per legare gli anelli delle canne) che sceglieremo sempre tra colori ben visibili, come il nero e il rosso, che simuleranno la testa del pesciolino esca; e non sarà sbagliato applicare anche due piccoli occhi o disegnarli con un pennarello: esiste la convinzione che i predatori individuino gli occhi per identificare la parte più vitale del pesce dove sferrare l’attacco.
Gli ami
E’ importante che l’amo sia celato nell’artificiale, ma deve essere posizionato in modo che la curva sia poco prima della fine del piumaggio: ciò si ottiene usando dei distanziatori, da quelli appositi della Stonfo a piccoli pezzi di guaina di cavo elettrico
Generalmente l’amo più diffuso per armare una piuma è quello dritto a gambo lungo, con attacco ad occhiello, che viene posizionato nel bel mezzo del ciuffo, ben nascosto, con la curvatura a circa 4/5 della lunghezza totale. In genere la posizione dell’amo viene regolata mettendo tra il nodo e la testina un pezzetto di tubicino o qualche perlina o anche degli accessori componibili appositamente costruiti. Sceglieremo la stessa tipologia di amo quando vi applicheremo le piume direttamente, mentre, in caso di piume esili e filiformi per piccoli pesci, useremo ami leggeri a gambo corto, a paletta o ad occhiello.
Ecco le soluzioni costruttive di maggior semplicità: una piuma montata direttamente su un amo, una montata sul filo e, in ultimo, quella montata su una testina piombata.
Una ulteriore soluzione ottenuta calzando sulla piuma con testina piombata un piccolo octopus vinilico
Cosa serve
Per dedicarsi all’auto costruzione servono ben poche cose: una, indispensabile, è la passione, l’altra la manualità (ma a noi pescatori non manca) e poi le piume, del filo da montaggio, dei tubicini di piccole dimensioni e della colla ciano-acrilica
Per i più sofisticati ed attenti, una basetta di montaggio sarà perfetta per confezionare piume impeccabili. La particolarità dell’autocostruzione è quella di poter creare piume di fogge, colori, forme e dimensioni diverse, cosa che ci permette di avere sempre a disposizione esche inedite, ai quali i pesci non si sono ancora abituati. E questo può fare la differenza.